Losing trains is an art.
Some might think that in Italy is easier than elsewhere, but it is not. It is not enough to arrive late at the station, the train could be late. It is not enough to leave home only five minutes earlier, could always be another train soon after.
Nor is it enough not to wear glasses (or better still be illiterate) so as to make choosing a thrilling challenge of the track, the trains tend to always start from uno stesso binario e volenti o nolenti prima o poi si finisce per interiorizzarlo.
Per perdere i treni, e naturalmente sto parlando del modo giusto di perdere i treni, bisogna essere consci che esiste un mondo dietro al mondo. Un mondo dove non ci sono spazi vuoti tra una "cosa da fare" e l'altra, dove il tempo non si riempie e non è tuo nemico. Le ragazze stringono più forte le stringhe delle scarpe per dirti che sono emozionate. Lamentarsi è solo una promessa d'amicizia.
Quando il treno fischia trattenere un attimo il respiro prima della cascata inarrestabile di petti e volontà.
Ogni volta che perdiamo un treno quel mondo assomiglia un po' di più a un mondo vero. Perdere i treni è un gioco da giocare seriamente, come ogni gioco.
Stamattina è stata la volta di Sistema politico italiano. E' iniziata la trilogia finale.
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